venerdì 17 settembre 2010

Un gruppo di gruppi. L'incontro con l'assessore.

Epoché non è certo un'organizzazione che fa politica. Abbiamo sempre ritenuto importante che la nostra attività si reggesse soprattutto sul nostro lavoro. Dunque la vita della cooperativa, del gruppo, si basa sul lavoro e di questo si vive.
Ma certo non è tutto qui. Come una famiglia che lavora e guadagna del proprio lavoro, ma ad un certo punto si accorge che per crescere meglio i figli deve crescere anche lei.
Anche perché la nostra attività, in seconda battuta, è immersa nelle istituzioni. Con esse collabora, risente del ritardo dei pagamenti e dello scarso investimento della politica nella dimensione dell'aiuto.
Finché non ci si rende conto appunto che questo lavoro di per sé non è sufficiente più. Si fanno bilanci mensili per tenere sotto controllo le spese, si cercano sempre nuove collaborazioni, nuovi spazi. Si continua ad approfondire un modello di lavoro, una metodologia nella convinzione che la dimensione di aiuto all'adolescente in difficoltà debba avere dei contenuti scientifici, condivisibili, vertici teorici dai quali osservare. Da tutto ciò deriva inevitabilmente un'identità sempre più decisa, stabile. Dei limiti anche, perché il nostro gruppo si occupa di un campo specifico in un modo specifico e non di altro. Tutto questo il gruppo lo crea e lo approfondisce e circolarmente, dalla teoria, è reso un gruppo più forte, più capace di legame.
Negli ultimi tempi così ci siamo aperti al territorio, non quello con cui lavoriamo, con il quale già sono in piedi legami lavorativi. Ma il territorio nel quale viviamo. Nel quale la casa famiglia fa la spesa, manda i ragazzi a scuola, passeggia e respira.
Forse per noi questo è il senso della visita di ieri mattina all'assessore delle politiche sociali della provincia di Viterbo, Paolo Bianchini.
Lacoste nera a maniche lunghe l'assessore ci aspettava nel suo ufficio viterbese. Parlare con i politici è importante, ma sicuramente i nostri incontri con loro sono sempre rari. Ci andiamo proprio quando ce lo sentiamo dentro, insomma.
Abbiamo discusso con profondità e sincerità del nostro tipo di lavoro e del desiderio che ha la nostra cooperativa di aprirsi a legami importanti sul territorio. I consigli dell'assessore direi che sono stati buoni. E proprio in questa direzione, nella creazione di realtà più ampie abbiamo trovato una certa convergenza... E simpatia.
Forse innanzitutto è stato utile ragionare insieme sull'importanza di consociarsi, di creare gruppi sempre più grandi, fatti di molteplici realtà che condividono un obiettivo importante. Quello di una promozione sociale, del ruolo educativo, sociale e anche politico di associazioni come la nostra.
Insomma siamo andati a casa soddisfatti e cominciamo da subito a tessere questi legami.
Tra breve metteremo in moto la macchina del trasloco, che ci porterà a Capranica. Verso Natale abbiamo in mente di festeggiare quest'evento, con una bella inaugurazione, con molti inviti e tanti amici per la presentazione della nuova casa famiglia.
Chissà che non sia proprio quello un primo momento nel quale allargare il discorso, nel quale condividere le nostre scelte e il nostro "stile" con altri amici che lavorano in situazioni simili. Chissà che non ne venga fuori un altro gruppo.... Che non ne nasca una realtà importante nel territorio.



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domenica 5 settembre 2010

Propedeutici riferimenti

Dando un'occhiata qui
vi vorrei dare un'idea di alcune riflessioni che precedono il lavoro prossimo venturo e segnano la somma dei pensieri estivi con alcuni amici della cooperativa.


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venerdì 20 agosto 2010

Prima di partire

Qualche considerazione prima di partire per l campeggio con i ragazzi. Quando siamo andati Capalbio la prima volta, per vedere il campeggio, avevamo scritto due righe su questo blog.
Sembrava allora molto lontana l'estate. Poi abbiamo organizzato la cena di finanziamento per rendere possibile questa vacanza di due settimane per la casa famiglia. Questo è il quarto anno che portiamo i ragazzi fuori per l'estate, un pò come una famiglia che si programma le vacanze e ancora ha il piacere di passare qualche settimana fuori con i suoi ragazzi. I nostri sono adolescenti e come tutti i giovani vogliono e non vogliono passare troppo tempo con i loro genitori. E questa è la prima cosa che mi viene in mente quest'anno e di cui sono felice.
Mi spiego meglio.
Solitamente noi abbiamo ragazzi che "dove li metti stanno", salvo poi prendere le esperienze piacevoli e consumarle concretamente fino all'annullamento. Mi sembra che i ragazzi quest'anno abbiano fatto un buon percorso anche proprio perché sono tutti affettivamente legati ad Oriolo, con gli amici, le fidanzate e partire non è semplice. Così come non è semplice dover passare del tempo, seppure piacevole, con gli adulti che si occupano di te. E penso però che sia del tutto positiva questa resistenza. Non si slegano con facilità da ciò che è piacevole, così come dopo aver fatto il campeggio sarà difficile il rientro a casa.
Così anche il dover salutare i propri amici e farne a meno per due settimane per poi ritrovarli lì dove li hai lasciati, bè, per noi è qualcosa che segna un'evoluzione, qualcosa che ti fa crescere e che già rappresenta una misura di questa crescita.
Per quanto riguarda noi.... Passeremo il tempo tra il mare e la cucina, ci alzeremo un pò prima (almeno chi scrive) per fare colazione e il punto con se stessi. La sera aspetteremo i ragazzi tra di noi rimanendo fuori in veranda a chiacchierare dell'anno nuovo che sta per cominciare.
E spero ogni tanto di poter aggiornare il blog.


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sabato 14 agosto 2010

Buon ferragosto

Epoché vi augura buone vacanze.
Per quanto riguarda noi, il compagno adulto ad agosto si prende un mesetto di ferie. Ci si rivede poi a settembre.
La casa famiglia ha nella sua natura la continuità. Dunque, a giro, si va in vacanza e chi rimane anima casa. Il 21 poi andremo tutti in campeggio a Capalbio con i ragazzi, anche grazie alla vostra partecipazione alla cena del tre di Luglio.
Credo proprio che qualche aggiornamento dal campeggio sarà possibile. Per ora Carlo si è fatto la prima settimana oriolese e sembra proprio sia andata bene.
Sul fronte della casa nuova di Capranica, i lavori riprenderanno dopo ferragosto. E come già avevamo accennato stiamo aspettando l'ultima parte dell'arredo di casa. stefano ha già portato qualche mobile.
Sicuramente in questi giorni si pensa molto, a come organizzare le cose, come sarà questo nuovo progetto, ad alcune proposte molto interessanti che ci sono state fatte da un municipio romano. Ma forse questo spazio libero di questi giorni più tranquilli ci porta a lavorare con la fantasia sulla nostra organizzazione, per migliorarla sempre più e per renderci sempre più all'altezza di onorare il nostro lavoro.
Ancora buone vacanze e un saluto a tutti quanti.



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lunedì 19 luglio 2010

Verso l'estate

Cominciamo con il dire che dopo la cena del 3 di Luglio, nel giardino della casa famiglia, campeggia una gigantesca piscina.
Di questo ringraziamo tutti quegli amici che sono intervenuti alla cena e che, come ogni anno, ci hanno dato una mano e hanno condiviso una passione comune. Il resto del ricavato andrà a coprire le spese del campeggio estivo. Dovremmo andare a Capalbio quest‘anno, con i ragazzi e i colleghi della comunità. Già fervono i preparativi e si dividono i bungalow che il campeggio metterà a nostra disposizione.
Siamo poi sempre più vicini al trasferimento a Capranica, ma su quest‘argomento ancora non vogliamo dare indiscrezioni. Diciamo solo, appunto, che è imminente.
Ultimamente ci siamo visti tutti quanti a casa di Francesca, gli amici che lavorano nella cooperativa e che durante quest‘anno hanno lavorato e studiato in modo eccezionale. E‘ stato un bel pomeriggio e un modo per salutarci tutti quanti, dal momento che con alcuni ci rivedremo poi a Settembre.
Crediamo che durante l‘estate ci saranno comunque delle belle novità. Nonostante il Comune di Roma non navighi propriamente in acque tranquille, alcuni municipi ci hanno fatto sapere che probabilmente sarebbero interessati al nostro progetto di compagno adulto.... e tant‘è, se ce ne fosse la possibilità non ci sarebbero problemi a scrivere e presentare il progetto.
Ma di questo se ne parlerà tra un pò.
Ripresentiamo i nostri ringraziamenti per questo bel regalo, la piscina intendo, a tutti gli amici e non ci dimentichiamo che la casa famiglia funziona anche così... spesso per aiutare ragazzi che hanno difficoltà a rappresentare, a significare, ciò che manca, che non è subito concretamente presente, bisogna passare appunto per una presenza concreta dei loro desideri. E in questo senso abbiamo tutti partecipato il 3 Luglio a questa logica di aiuto.

sabato 12 giugno 2010

Verso la cena

Stiamo andando verso la cena del 3 di Luglio.
Come nel 2009, anche quest'anno, pensiamo di riempire la piazza e magari fare pure qualcosa di più.
A differenza della prima edizione quest'anno la cena sarà accompagnata da una mostra fotografica. In più la cena è inserita all'interno della notte bianca di Ronciglione. Dunque i nostri ospiti potranno successivamente fare un giro tra le altre iniziative e manifestazione della serata.
Da ultimo pensiamo di allestire un maxi schermo per la proiezione della partita dei mondiali. Quella sera infatti potrebbe giocare l'Italia e molti di noi sono appassionati tifosi.
Volevamo ricordarvi di contattare Stefano Ciucci per gli inviti, oppure potete presentarvi direttamente a Ronciglione. Qui vi lasciamo la mappa per arrivare. Il ricavato della serata, come per il 2009 serve alla Onlus per finanziare le vacanze estive dei nostri ragazzi e se dovesse avanzare qualcosa pensavamo all'arradamento della casa nuova a Capranica. Poi durante la serata ne parleremo.
Per il resto, lotterria, pesca, ricchi premi e folclore, come in ogni festa di paese che si rispetti!
E dunque.... accorrete numerosi!

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mercoledì 21 aprile 2010

Recensioni

Nella recensione che il Dr. Baldini ha scritto sul libro a testa alta, nell'ultimo numero di adolescenza e psicoanalisi, ci sono dei passaggi che ci piace riportare qui. Innanzitutto il riferimento iniziale a Novelletto. Il fondatore della Rivista ricorda come nel campo di aiuto all'adolescente in difficoltà assume oggi un ruolo fondamentale il costituirsi in associazione, come "ponte privato tra l'utente e l'istituzione". Baldini segue citando Gianluigi Moniello, attuale Direttore di AeP. " Proprio l'incontro analitico con l'adolescente può portare naturalmente, in molti casi, a concepire e quindi a teorizzare, al di là della coppia analitica, altri spazi psichici nei quali possa dispiegarsi e mettersi alla prova lo psichismo adolescente. la complessità organizzativa e funzionale di tali luoghi istituzionali esterni alla stanza d'analisi (ospedale diurno, casa famiglia, comunità di tipo familiare, ospedale, comunità terapeutica) sarà direttamente proporzionale alla fragilità delle basi narcisistiche dell'adolescente. Più l'adolescente è sofferente, più è impedito nel suo processo di soggettivazione, più la relazione duale avrà bisogno di allargarsi a più organizzati contesti istituzionali, che dispongono di una manutenzione analitica della loro vita quotidiana." Conclude poi dicendo che questo spazio istituzionale si configura come terzo, come spazio terzo, con funzioni organizzative per lo psichismo dell'adolescente. E qui ci sembra essere inquadrata molto bene una cornice nella quale il nostro gruppo si riconosce, ovvero il concepire la casa famiglia come funzione terapeutica, che cura proprio in quanto si configura come funzione che aiuta lo psichico a ri-organizzarsi. La manutenzione analitica di cui parla Gianluigio Moniello è per noi quel costante lavoro sull'assetto interno dell'operatore, di chi si occupa dell'adolescente, tramite la propria analisi, le supervisioni, le riunioni di gruppo. Ma anche mi verrebbe da dire, tramite la costante attenzione che si rivolge al contesto casa famiglia, ascoltata, nelle innumerevoli vicende che i ragazzi portano in casa, come si ascolterebbe un sogno. In tal senso ci ritroviamo con ciò che viene sottolineato dalla recensione, ovvero lo sforzo del nostro gruppo di lavoro nel ritrovarsi e nell'aderire a parametri tipici del pensiero e della teoria psicoanalitici. La psicoanalisi, come scrive Tito Baldini, in questo senso è come un telaio epistemologico, ai cui fili possono legarsi esperienze di cura come quella della comunità. Interessante, dal nostro punto di vista, anche il passaggio sulla metapsicologia, utilizzata dal gruppo "per dotare di un senso primo sia le cause della sofferenza degli adolescenti seguiti, sia i meccanismi di difesa messi in atto per porre rimedio al dolore psichico altrimenti insopportabile". "Forse l'elemento più importante da cogliere è che nella cooperativa sociale Epoché hanno appreso dalla psicoanalisi che la strada per curare adolescenti in difficoltà passa per un lavoro continuo di rivisitazione analitica e autoanalitica della propria adolescenza, passata e pur sempre attiva". Le storie dei ragazzi, raccontate da Marco Di Francesco sono riportate nella recensione come "piccoli viaggi dai percorsi molto complicati intrapresi da adolescenti in seria difficoltà evolutiva. Gli ostacoli principali sono costituiti dal dolore dell'anima e dalle operazioni compiute per evitarlo, manovre spesso improvvise come una curva a gomito o una frenata a secco". Sarebbe interessante per noi, e in ciò cogliamo l'invito che in un certo senso è presente anche in questa recensione, a rendere più salienti questi racconti, cercando di dare loro uno spessore meno letterario e più riflessivo. Credo che un prossimo nostro lavoro potrebbe proprio basarsi su questa esperienza compiuta grazie a Marco Di Francesco, ma cercando di dare uno spazio maggiore ad un pensiero verticale sul nostro lavoro.Mettendo forse a fuoco quella manutenzione analitica di cui si parlava più sopra. Infine, in questa recensione di una recensione, cogliamo l'occasione per ringraziare la redazione di AeP, per aver avuto tra l'altro quella capacità di apertura che rende il pensiero un orizzonte nel quale incontrarsi.

seminari all'università

Lunedì 10 Maggio, La sapienza, facoltà di psicologia, aula 1. Ore 17,00. La casa famiglia Rosa Luxemburg terrà una lezione agli studenti di psicologia di comunità. La richiesta che parte dalla cattedra di psicologia di comunità tende a rendere possibile una conoscenza e un pensiero critico degli studenti di psicologia rispetto al lavoro in comunità, all'adolescente difficile e al lavoro di gruppo che si svolge in casa famiglia. Sarà interessante parlare con gli studenti cercando di cogliere le loro fantasie e conoscenze rispetto a cosa si intende quando si parla di adolescenza a rischio, adolescenza difficile e adolescenti in difficoltà. Molto interessante sarà pure il confronto sul gruppo e sull'organizzazione della cooperativa. La lezione è rivolta agli studenti della cattedra di psicologia di comunità, ma se volete partecipare basta contattarci.

lunedì 12 aprile 2010

Shooteens

Il tema del concorso è l’adolescenza e gli adolescenti di oggi. Le foto dovranno ritrarre situazioni che rappresentano l’adolescenza secondo diversi punti di vista: la vita quotidiana, la scuola, la famiglia, gli estremi e gli eccessi, l’amore. Le foto dovranno essere inviate in formato digitale ad alta risoluzione. Gli scatti non devono presentare contenuti che incitino all'odio, minatori, pornografici, con immagini di nudo o altri contenuti grafici o con violenza gratuita. Ogni partecipante potrà inviare da 1 a 5 scatti. Dovrà eventualmente indicare titolo e anno di realizzazione della foto. Gli scatti dovranno essere inviati entro, e non oltre, il 20 giugno 2010. Dovranno, inoltre, essere accompagnati dai dati (nome, cognome, data di nascita, domicilio, professione) e dai contatti dei partecipanti. Non è previsto un premio in denaro. Le foto selezionate verranno stampate e inserite all’interno di una mostra che si terrà il 3 luglio 2010 ai Borghi Medievali di Ronciglione in occasione della seconda cena di raccolta fondi a favore della Cooperativa Epochè Onlus, in collaborazione con l’Associazione Culturale Mariangela Virgili e il Comune di Ronciglione. Grazie alla collaborazione dell’Associazione 1728 la cena verrà inserita nei festeggiamenti della Notte Bianca di Ronciglione. Eventuali cambiamenti e novità verranno tempestivamente comunicati. INVIA I TUOI SCATTI A : TOMMASO.ROMANI@ME.COM CATERINA.SCARPINITI@GMAIL.COM NOTA BENE: La cooperativa ricorda ai candidati che un minore si può fotografare solo col consenso del genitore/tutore. Quindi il fotografo che manda la foto al concorso deve firmare la liberatoria in cui dichiara che ha il consenso scritto del genitore e deve mandare anche la dichiarazione scritta del genitore/tutore. La cooperativa non accetterà fotografie di minori che violino l’attuale normativa sulla Privacy.

venerdì 9 aprile 2010

Un pensiero per l'estate

Domani mattina con Stefano, Carlo, Maria e Valeria, andiamo a dare una prima occhiata ad un campeggio a Capalbio. L'intenzione è quella di portare la comunità a fare due settimane di vacanza questa estate. L'estate per noi è fondamentale. E' il momento dello svago, il tempo in cui si fanno i conti dell'anno che è passato, una sorta di capodanno che segna anche una tregua. D'estate chi ha fatto poco sta comunque in vacanza e può lasciarsi andare alla speranza... dell'anno che verrà. L'estate poi è il momento in cui si gioca la concretezza dell'avere a disposizione la vacanza. Per noi è importante che sia bella, che si possa avere tanto a disposizione. Tutte queste cose fanno pensare i ragazzi, li fanno fantasticare su come potrà essere l'estate, il mare, il campeggio, le ragazze! Per questo iniziamo a pensarci già da ora. E' un esercizio. Poi ci sarà l'estate passata, il tempo di farsi i ricordi di ciò che è stato. tutto questo per chi lavora in comunità con adolescenti in difficoltà è a dir poco un tesoro, fondamentale e prezioso. Non si può lavorare sul pensiero, sulla sua formazione, sui legami e le rappresentazioni, senza avere prima l'esperienza di qualcosa di assolutamente concreto. Che poi deve finire, deve passare, giusto il tempo di lasciare uno spazio futuro per poterci pensare. L'alternativa è il vuoto, la mancanza. E il vuoto non si fa pensare mai.

martedì 30 marzo 2010

La presentazione del libro da BIbli

Dunque iniziamo col dire che questa è la terza presentazione del libro A TESTA ALTA. La prima l'abbiamo organizzata a Capranica sotto Natale, con grande interesse del pubblico e con la presenza di diversi autorevoli esponenti politici del territorio. Nella seconda presentazione l'autore del libro e il Vicepresidente della ONLUS hanno portato l'esperienza di scrittura e della casa famiglia direttamente ai ragazzi della scuola media di Capranica. In questo terzo evento il libro è stato presentato da Bibli, a Roma. Il pubblico era formato dai soliti amici che accompagnano ormai da tanti anni il nostro lavoro e da assistenti sociali di alcuni territori del Comune di Roma, che conoscono la casa famiglia e il lavoro che si svolge con i ragazzi in difficoltà. Maurizio Persiani che, con passione e professionalità, ha presentato la serata e rivolto domande agli ospiti, ci ha accompagnato lungo il percorso specifico del lavoro in comunità. Ha iniziato presentando il libro, questo reality book scritto da Marco Di Francesco che in modo così immediato ti porta a contatto con la realtà dell'adolescenza in difficoltà. Poi ha con gentilezza aperto agli ospiti la porta della casa famiglia. Abbiamo raccontato un pò di storia, come si è formato e realizzato questo nostro progetto, quali difficoltà affronta e che tipo di impostazione ha il gruppo di lavoro. Diciamo... uno sguardo attraverso l'identità nella quale questo dispositivo terapeutico si riconosce e cerca di seguire e condividere con le altre istituzioni che si occupano di adolescenza. Poi, tramite il nostro Vicepresidente abbiamo approfondito con cura gli aspetti concreti, quelli legati ai soldi, che rappresentano una risorsa e al tempo stesso una difficoltà per chi fa il nostro lavoro. Abbiamo potuto dare un'occhiata ai progetti futuri, all'intenzione soprattutto di comprare una casa per il nostro gruppo e per i ragazzi. Perché questo avrebbe un significato molto profondo, a partire dal senso di appartenenza e di stabilità, fondamentali per chi lavora in casa famiglia. Con la dottoressa Fabiani, responsabile del progetto e del gruppo di lavoro, siamo entrati ancora maggiormente in contatto con il quotidiano, con l'esperienza vera e propria che i ragazzi fanno in comunità. La possibilità che, proprio attraverso questa concretezza dell'esperienza e dei rapporti, i ragazzi possano mettere in scena ciò che spesso per loro rappresenta un ostacolo drammatico alla crescita. Poi Maurizio Persiani ha avuto modo di dare una cornice istituzionale e tecnica al nostro lavoro, tramite l'esperienza di un'assistente sociale, Luigina Vaccaro, che da molti anni si occupa di minori. Insieme hanno approfondito il ruolo del Tribunale e la sostanza del decreto di affidamento. Infine è stato il turno della politica. E' stato nostro ospite Pietro Nocchi, assessore alle politiche sociali del Comune di Capranica, territorio che tra breve andremo ad abitare. Il turno della politica dicevo.... ma una politica vissuta dall'assessore in prima persone come operatore, come qualcuno che conosce bene il sociale e sa che aprire una casa famiglia significa fare un lavoro di comunità. Una piccola comunità all'interno di una comunità più grande di cui lui si occupa. In ultima analisi la presentazione ha rappresentato per la cooperativa un momento di condivisione molto importante del proprio lavoro e una conferma, tra l'altro, che questa direzione per noi è fondamentale.... ovvero quella di poter portare fuori dalla casa il lavoro svolto con i ragazzi, le sue modalità specifiche, la visione che abbiamo delle difficoltà dell'adolescenza e l'esperienza quotidiana di un gruppo di lavoro. Ringraziamo ancora una volta tutte quelle persone che con noi condividono questa passione.

mercoledì 24 marzo 2010

La palestra

In questo ultimo periodo, oltre ai cantieri di pensiero già aperti, su Capranica e il compagno adulto in II municipio, ogni tanto penso anche ad una bella esperienza che stiamo facendo in Comunità. Abbiamo iniziato a portare i ragazzi in una palestra di MMA. Cos'è MMA? Io non sono un esperto, ma provo a dare un'idea. MMA sta per Mixed martial arts. Un insieme di arti marziali come il Brazilian jiu jitsu, la boxe Thailandese, etc... La mia percezione è che sia una lotta molto disciplinata, parte della quale ricorda molto la greco-romana, molto disciplinata dicevo, ma che non si ferma a nozioni tecniche e invece mette molto in gioco il corpo e il contatto fisico, con se stessi e l'avversario naturalmente. Ora mi verrebbe da dire che in palestra, per come vedo le cose, i ragazzi ci vanno anche per sfogarsi, ma il nostro obiettivo non è solo quello "economico", il che ci farebbe fermare ad una scarica fisica un pò forse fine a se stessa. I nostri ragazzi già funzionano così e questo è il problema piuttosto che la soluzione. Lavorare solo su questo significherebbe quasi paradossalmente esasperare un sintomo. Questo rapporto con il corpo invece è molto interessante in adolescenza, partendo dal presupposto, messo i luce da molti autori (Gutton ad esempio, ma pensiamo a tutta la psicoanalisi dell'adolescenza), che il copro che cambia in pubertà sia il primo fattore di cambiamento e forse il più perturbante. Sul corpo in adolescenza, soprattutto quando l'adolescenza si blocca o semplicemente rimane bloccata nei suoi vicoli ciechi, ci passa il linguaggio stesso, il simbolico, un modo di esprimersi o di esprimere, scaricandola, la tensione di ciò che non trova parole. Dall'altra parte sta la rappresentazione, la possibilità di legare l'affetto a delle parole, o ancora meglio proprio la possibilità di rappresentare qualcosa, differendo nel tempo la sua realizzazione. La fantasia ad esempio. La preparazione alla palestra, i giorni fra una lezione e l'altra, la passione per questo sport che diventa la ricerca del video su youtube, piuttosto che il guardare la tecnica del "campione" di turno... tutto questo che fa parte e non fa parte dell'allenamento fisico, sicuramente ricade pienamente nel nostro lavoro di comunità. Poi il gruppo, perché in palestra ci va il gruppo di ragazzi... Il gruppo è messo alla prova sulla continuità rispetto all'impegno preso, sul confronto con gli altri ragazzi e su un'identità che in palestra i ragazzi sentono forte. Anche il momento dello spogliatoio e della preparazione diventa, per noi, un bel momento di gruppo, o il momento, alla fine della lezione, dove potersi scambiare commenti, impressioni, dove prendere l'altro come colui con cui ti sei allenato e hai condiviso un'esperienza. E' il muscolo stesso a sottolinearlo, a sottolineare il dato reale di ciò che è appena stato, mentre tutti insieme ripensano all'ora appena vissuta. MMA è uno sport violento. Io non credo e penso inoltre che i nostri ragazzi sentano il contatto nella lotta come qualcosa che li mette alla prova realmente, ma senza mai farsi male, nel rispetto che c'è tra chi combatte. In tal senso mi viene in mente l'ultimo passaggio della lezione, che ha dal principio rapito la mia attenzione. Si sta in circolo e uno ad uno si passa davanti al compagno stringendogli la mano e ringraziandolo, perché se ci si è allenati è proprio grazie all'altro. Interessante, in conclusione, partendo dal presupposto che la mente funziona come un gruppo, è questo gruppo un pò primitivo magari, ma che si forma sull'appartenenza e che rappresenta un passo avanti nella logica di un funzionamento gruppale della psiche. Lì dove i nostri ragazzi invece vivono la sofferenza di un funzionamento mentale simile ad un gruppo che non comunica, in anonimato, e sempre slegato fra le sue parti. Mi piacerebbe approfondire questo argomento, questa nuova esperienza di cui i ragazzi ci onorano. Mi piacerebbe portare tra qualche tempo qualcosa di più elaborato e presentare magari alle altre comunità questa esperienza.

sabato 20 marzo 2010

Centro giovani

Abbiamo visitato, nel giorno della presentazione, il centro di aggregazione (se vogliamo chiamarlo così, in modo assolutamente riduttivo però) per giovani a Capranica. La struttura è immersa nel verde del parco sulla via principale. Il centro offre diverse possibilità e sembra pensato per collegarsi in modo immediato a ciò che più vede protagonisti i ragazzi. E' una zona multimediale fin nella sostanza. Una delle poche aree di collegamento wifi della provincia di Viterbo. C'è la possibilità di noleggiare DVD, libri, di ascoltare musica, rimanendo con le tue cuffie collegato nella zona limitrofa al centro. Inoltre i biliardini e il ping pong, per rimanere nel classico di spazi come questo. E' assolutamente appetibile e accogliente, arredato come l'interno di una stanza del Grande Fratello. Ciò che più ci ha convinti di questo progetto è la "bassa soglia", il fatto che sia aperto a tutti i ragazzi e le ragazze che passeggiano nel parco. La scelta è interessante proprio perché progetti del genere "vincono" nel potersi presentare come uno spazio di possibili collegamenti e non come spazi rigidi, pre-confezionati, pensati solo nella mente degli adulti. L'adolescente vuole la sua parte... magari non fare tutto da solo, ma avere la sensazione che lo sta facendo e il centro ti dà proprio questa sensazione... di trovarti immerso in tutte quelle cose che ti interessano, ma al contempo di trovare percorsi personali e magari con il tempo di poter organizzare la vita stessa del centro, come spazio di incontro fra giovani e fra giovani e adulti.

mercoledì 17 marzo 2010

Meno dieci

Dunque, a dieci giorni dalla presentazione da Bibli, possiamo dare un primo elenco di massima degli ospiti che parteciperanno alla tavola rotonda. Il tema trattato sarà naturalmente quello del lavoro con gli adolescenti in difficoltà.
A coordinare il dibattito e a presentare l’evento sarà con noi il giornalista Maurizio Persiani, da molto tempo amico della ONLUS e attento a questi temi sociali.
Abbiamo invitato il Presidente Caradonna, V municipio del Comune di Roma, territorio con il quale lavoriamo da tanti anni, Pietro Nocchi, Assessore alle politiche sociali del Comune di Capranica, l’assistente sociale Luigina Vaccaro, Coordinatrice del GIL del V municipio. Chiaramente sarà con noi Marco Di Francesco, l’autore del libro. Per quanto riguarda la cooperativa parteciperanno al dibattito la Dott.ssa Francesca Fabiani, Responsabile della casa famiglia Rosa Luxemburg, Stefano Ciucci, vicepresidente e Responsabile dell’Area Amministrativa della ONLUS e il Presidente Tommaso Romani.
Durante la presentazione verrano letti brani tratti dal libro, per fare entrare ancora di più i nostri ospiti nelle emozioni che il libro evoca e nelle storie di cui i ragazzi sono i creatori.

lunedì 8 marzo 2010

Vetralla

Domani mattina siamo in riunione a Vetralla.
Cerchiamo di mantenere buoni rapporti con il territorio. Andiamo a dare una consulenza su una possibile casa famiglia per minori.

sabato 6 marzo 2010

Presentazione del libro A TESTA ALTA



















Questo è l'invito alla presentazione deli libro A TESTA ALTA. la presentazione si terrà alla libreria Bibli (via dei Fienaroli - Roma) il 27 Marzo. Il libro scritto da Marco Di Francesco, un amico della nostra casa famiglia, racconta la storia di diversi ragazzi che abbiamo avuto l'onore di conoscere e di ospitare in questi anni.
E' un libro dedicato a loro e al lavoro di tutti coloro che si occupano di ragazzi in difficoltà.

mercoledì 17 febbraio 2010

lunedì 8 febbraio 2010

Carnevale




La casa famiglia Rosa Luxemburg parteciperà al carnevale di Ronciglione. Domenica 14 siamo a pranzo ai borghi.

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sabato 23 gennaio 2010

Raccolta




























E questo è un pensiero per i nostri collaboratori

Anticipazioni






























Ecco un primo scatto della casa nuova... seguiranno foto dei dettagli...

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Cambiamenti in vista

Dunque ormai ci siamo e mi sembra giunto il tempo di scrivere due righe su alcuni cambiamenti che erano nell'aria da qualche mese.
Nei prossimi giorni le due case famiglia ad oriolo Romano si uniranno. I ragazzi e i nostri collaboratori diverranno un unico gruppo. Ci prendiamo questi mesi prima dell'estate per prepararci poi al grande salto... verso Giugno prendiamo questa casa nuova, molto bella e molto grande, a Capranica.
I documenti sono quasi tutti pronti e la ASL ci ha dato la sua benedizione.
E' molto interessante seguire questi cambiamenti, vedere come due case, due pezzi di famiglia, del clan, si uniscono e "vanno a vivere insieme". E' sempre molto interessante vedere come qualcosa che risponde a delle regole di organizzazione, a delle scelte di vita, un trasloco ad esempio, si vanno a tradurre in qualcosa di positivo nel rapporto di aiuto ai ragazzi... tra poco si preparano le valigie e già qualcuno guarda i muri dell'ufficio pensando a questi anni passati... pensando.
Per me è lo stesso, perché gli anni passati sono già sette e mi sembra di rivederli tutti davanti a me, di ritrovarli nei cassetti, negli angoli... per ogni stanza, dei ricordi.
Sono contento che i tempi sono stati lunghi e lo saranno ancora, perché danno a tutti noi la possibilità di pensare. L'assetto che ci siamo dati, le supervisioni, i momenti di gruppo, anche i caffè insieme ci aiutano molto in questo momento. E credo che chi di noi sta vivendo questi giorni profondamente, così entusiasmanti sarà felice in seguito di poterlo raccontare a chi verrà... qualcosa ci lavora dentro e questo stare insieme, nella tavola rotonda che abbiamo creato, c'è una parte importante di questo lavoro.
Forse quella che mi piace di più...
In concreto, nella prossima settimana uniamo le due strutture. Intanto Stefano porterà avanti tutto il lavoro di documentazione con la ASL e il comune di Capranica.... speriamo che qualcuno ci faccia una bella donazione per arredare casa nuova.
Prossimamente porteremo i ragazzi a vederla e quel giorno sarà un bel giorno.

lunedì 11 gennaio 2010

Bibli

Sembra proprio che questa presentazione del libro alla fine si farà anche da Bibli. La titolare della libreria di Trastevere oggi pomeriggio ci ha confermata la data del 27 Marzo.
Nei prossimi giorni stabiliremo un programma di massima per organizzare al meglio la serata.
Vi faremo sapere tutto. La conferma della data, il programma della serata, gli ospiti.
Speriamo di poter offrire un simpatico aperitivo a conclusione dei lavori!

martedì 5 gennaio 2010

Libro

La data probabile per la presentazione sarà il 28 Marzo. A domani mattina per la conferma.


































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lunedì 4 gennaio 2010

Libro parte seconda

Stiamo pensando di chiedere a Bibli, a Trastevere, di ospitare una presentazione del libro "a testa alta" verso la fine di Marzo.
Vi faremo sapere.




















































































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domenica 3 gennaio 2010

Supervisione

Qualche aforisma per cominciare bene l‘anno:

Lo psichismo è fatto di rappresentazioni, e se non le hai non hai uno psichico, non ti ammali psichicamente e psichicamente non ti curi.
Ciò aiuta a spiegare il dramma delle condizioni al limite: la di troppo poca presenza di tracce mnestiche soddisfacenti (a causa di vissuti affettivi deprivanti) non permette alla libido di legarsi (a tracce che non ci sono).
Se la libido non si lega alle precedenti tracce, fino a costituire un nuovo tessuto psichico,il tessuto psichico appunto non si forma.
Se esso non si forma, l‘energia che comunque incalza non può percorrere i percorsi dello psichismo e, come si usa dire, psichicizzare.
L‘energia che nel nevrotico genera il sintomo isterico, nel soggetto al limite de-genera sotto forma di angoscia, o di agito non pensato che equivale alla scarica motoria.

(Dovremmo implementare le loro capacità di fare rappresentazioni).

Non c‘è nulla da educare in questi soggetti; c‘è invece da creare psichismo per poter curare uno psichico che risulta deficitario.

Il caso limite non è tanto al limite tra nevrosi e psicosi, quanto al limite dell‘analizzabilità (Green1990).

A mio avviso si può parlare, dopo una cura andata bene, di condizioni post borderline, ma non di altro, cioè di una persona che rimane al limite ma sa di esserlo, sa che può “partire“ e superare quel limite e conoscere il modo per gestirsi.

L‘io è un meccanismo di difesa per l‘organismo che altrimenti morirebbe per azione del principio di piacere.
(Tratto dalla supervisione con il Dr. T.B.)

Lascio queste righe di appunti presi dalla supervisione. Quest‘anno aumentiamo a due incontri mensili la supervisione della comunità





























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QUI lasciamo qualche scatto dei nostri festeggiamenti di capodanno.
(Il post precedente lo abbiamo distrattamente cancellato).
Abbiamo passato un buon capodanno. Cenone a San Gimignano, con i ragazzi della casa famiglia e gli amici. Poi festeggiamenti in piazza, tra fuochi d'artificio, acquazzoni e risate.
E' sempre molto bello quando il lavoro di comunità, quel clan di adulti che si prendono cura degli adolescenti, riesce a dare ai ragazzi qualcosa su cui fare esperienza, per poter poi riflettere.
Sarebbe bello prossimamente approfondire questa riflessione.