domenica 13 maggio 2012

Epoché. Il film.


Supermanz è un film ibrido, non è un vezzo, è una necessità narrativa. E’ il solo modo che abbiamo per mettere in scena quel magico realismo, nel quale ci si imbatte nel momento in cui si mettono a confronto diversi mondi profondamente diversi tra loro.
In un momento storico in cui le persone vivono in simbiosi con le maschere che indossano, credo che rimanere sospesi tra la narrativa che interpreta il mondo reale e l’interazione con il mondo reale stesso sia il solo modo per affrontare in maniera autentica un tema come la “presenza nel mondo”.
Solitamente, un docu-fiction è schematico, si riprende la realtà così com’è prima, si mette in scena la finzione poi. Infine si uniscono i puntini.
Il nostro intento, invece, è quello di far andare di pari passo, la finzione e la realtà, facendo in modo che le diverse chiavi di lettura viaggino parallelamente per poi concludere in un’unica riflessione.
Il primo livello narrativo è dato dalla presenza reale dei veri soggetti di Supermanz: i ragazzi e gli operatori, la vita della cooperativa Epochè, che tra ostacoli istituzionali, burocratici e conflitti quotidiani affronta sempre a testa alta le difficoltà che si trova di fronte.
Il secondo livello narrativo è la presenza della Macchina da presa, o più “umanamente” del narratore, questo altisonante filtro, che non è mai obiettivo, poiché alla base c’è sempre una selezione di quello che verrà ripreso.
Nel mezzo, a fare da catalizzatore, la presenza dell’attrice Rosa Diletta Rossi, che ci accompagnerà in questo viaggio, indispensabile chiave di lettura che ci aprirà le porte del mondo che andremo a invadere.
Supermanz è una metafora ironica, perché è con l’ironia che si può sensibilizzare in maniera più determinata l’opinione esterna verso un tema delicato come quello che vede come reali protagonisti, coloro i quali hanno ricevuto, probabilmente come sola occasione che li ha messi in difetto con la vita, una condizione che non hanno scelto e il mancato tempismo nell’affrontare gli ostacoli dell’adolescenza.

Supermanz può sembrare un errore di battitura, ma non lo è.

Così come il sovvertimento di una lettera può apparire, in un primo momento, un difetto, una svista o più semplicemente un refuso, così alcuni individui hanno parametri etici, sociali, morali diversi, che, ad una prima lettura, possono sembrare sbagliati se non addirittura folli.

Il nostro, è un viaggio attraverso la “casa famiglia” e il “compagno adulto” della cooperativaEpoché Onlus, che si appresta ad indagare proprio su questo: la diversa interpretazione del reale, la reazione agli affetti, il modo di intendere l’amicizia, l’amore e, ovviamente, anche l’odio di ragazzi che hanno sofferto e il cui mondo è diverso, un mondo di Supermanz.
Sono tutti ragazzi giovani e per questo, nella loro realtà dove la Z è il dritto e la S il rovescio di quella “lente mentale” che tutti noi abbiamo impressa nel nostro io e tramite la quale osserviamo ciò che ci circonda, potremmo trovarci smarriti, divertiti o tristi. Ma questo poco importa.

La domanda che ci poniamo è: Può questa differenza essere una sorta di “peccato originale” o, incredibilmente, la semplice e razionale, diversa visione di un mondo che ci spinge a suo volta ad essere interpretato in modo contraddittorio? 

Troveremo, in loro, una parte di noi e pensieri che ci hanno sfiorato o confuso, idee accantonate nella giovinezza o sperimentate e poi abbandonate?
Qualunque sia la risposta, sia che lo spettatore sia un “Z” o una “S”,  quelle che vedremo saranno comunque idee che abbiamo pensato, cose che abbiamo visto e che oggi non ricordiamo più.

Ed è grazie ad una seconda lente, quella dell’obiettivo, ed alla guida degli operatori di Epoché, che riusciremo a mettere il tutto a fuoco.

mercoledì 16 febbraio 2011

Il futuro del Comune di Roma?

C'è un' importante discussione in corso nel nostro gruppo. QUESTO l'oggetto del dibattito.
Chissà.

venerdì 17 settembre 2010

Un gruppo di gruppi. L'incontro con l'assessore.

Epoché non è certo un'organizzazione che fa politica. Abbiamo sempre ritenuto importante che la nostra attività si reggesse soprattutto sul nostro lavoro. Dunque la vita della cooperativa, del gruppo, si basa sul lavoro e di questo si vive.
Ma certo non è tutto qui. Come una famiglia che lavora e guadagna del proprio lavoro, ma ad un certo punto si accorge che per crescere meglio i figli deve crescere anche lei.
Anche perché la nostra attività, in seconda battuta, è immersa nelle istituzioni. Con esse collabora, risente del ritardo dei pagamenti e dello scarso investimento della politica nella dimensione dell'aiuto.
Finché non ci si rende conto appunto che questo lavoro di per sé non è sufficiente più. Si fanno bilanci mensili per tenere sotto controllo le spese, si cercano sempre nuove collaborazioni, nuovi spazi. Si continua ad approfondire un modello di lavoro, una metodologia nella convinzione che la dimensione di aiuto all'adolescente in difficoltà debba avere dei contenuti scientifici, condivisibili, vertici teorici dai quali osservare. Da tutto ciò deriva inevitabilmente un'identità sempre più decisa, stabile. Dei limiti anche, perché il nostro gruppo si occupa di un campo specifico in un modo specifico e non di altro. Tutto questo il gruppo lo crea e lo approfondisce e circolarmente, dalla teoria, è reso un gruppo più forte, più capace di legame.
Negli ultimi tempi così ci siamo aperti al territorio, non quello con cui lavoriamo, con il quale già sono in piedi legami lavorativi. Ma il territorio nel quale viviamo. Nel quale la casa famiglia fa la spesa, manda i ragazzi a scuola, passeggia e respira.
Forse per noi questo è il senso della visita di ieri mattina all'assessore delle politiche sociali della provincia di Viterbo, Paolo Bianchini.
Lacoste nera a maniche lunghe l'assessore ci aspettava nel suo ufficio viterbese. Parlare con i politici è importante, ma sicuramente i nostri incontri con loro sono sempre rari. Ci andiamo proprio quando ce lo sentiamo dentro, insomma.
Abbiamo discusso con profondità e sincerità del nostro tipo di lavoro e del desiderio che ha la nostra cooperativa di aprirsi a legami importanti sul territorio. I consigli dell'assessore direi che sono stati buoni. E proprio in questa direzione, nella creazione di realtà più ampie abbiamo trovato una certa convergenza... E simpatia.
Forse innanzitutto è stato utile ragionare insieme sull'importanza di consociarsi, di creare gruppi sempre più grandi, fatti di molteplici realtà che condividono un obiettivo importante. Quello di una promozione sociale, del ruolo educativo, sociale e anche politico di associazioni come la nostra.
Insomma siamo andati a casa soddisfatti e cominciamo da subito a tessere questi legami.
Tra breve metteremo in moto la macchina del trasloco, che ci porterà a Capranica. Verso Natale abbiamo in mente di festeggiare quest'evento, con una bella inaugurazione, con molti inviti e tanti amici per la presentazione della nuova casa famiglia.
Chissà che non sia proprio quello un primo momento nel quale allargare il discorso, nel quale condividere le nostre scelte e il nostro "stile" con altri amici che lavorano in situazioni simili. Chissà che non ne venga fuori un altro gruppo.... Che non ne nasca una realtà importante nel territorio.



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domenica 5 settembre 2010

Propedeutici riferimenti

Dando un'occhiata qui
vi vorrei dare un'idea di alcune riflessioni che precedono il lavoro prossimo venturo e segnano la somma dei pensieri estivi con alcuni amici della cooperativa.


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venerdì 20 agosto 2010

Prima di partire

Qualche considerazione prima di partire per l campeggio con i ragazzi. Quando siamo andati Capalbio la prima volta, per vedere il campeggio, avevamo scritto due righe su questo blog.
Sembrava allora molto lontana l'estate. Poi abbiamo organizzato la cena di finanziamento per rendere possibile questa vacanza di due settimane per la casa famiglia. Questo è il quarto anno che portiamo i ragazzi fuori per l'estate, un pò come una famiglia che si programma le vacanze e ancora ha il piacere di passare qualche settimana fuori con i suoi ragazzi. I nostri sono adolescenti e come tutti i giovani vogliono e non vogliono passare troppo tempo con i loro genitori. E questa è la prima cosa che mi viene in mente quest'anno e di cui sono felice.
Mi spiego meglio.
Solitamente noi abbiamo ragazzi che "dove li metti stanno", salvo poi prendere le esperienze piacevoli e consumarle concretamente fino all'annullamento. Mi sembra che i ragazzi quest'anno abbiano fatto un buon percorso anche proprio perché sono tutti affettivamente legati ad Oriolo, con gli amici, le fidanzate e partire non è semplice. Così come non è semplice dover passare del tempo, seppure piacevole, con gli adulti che si occupano di te. E penso però che sia del tutto positiva questa resistenza. Non si slegano con facilità da ciò che è piacevole, così come dopo aver fatto il campeggio sarà difficile il rientro a casa.
Così anche il dover salutare i propri amici e farne a meno per due settimane per poi ritrovarli lì dove li hai lasciati, bè, per noi è qualcosa che segna un'evoluzione, qualcosa che ti fa crescere e che già rappresenta una misura di questa crescita.
Per quanto riguarda noi.... Passeremo il tempo tra il mare e la cucina, ci alzeremo un pò prima (almeno chi scrive) per fare colazione e il punto con se stessi. La sera aspetteremo i ragazzi tra di noi rimanendo fuori in veranda a chiacchierare dell'anno nuovo che sta per cominciare.
E spero ogni tanto di poter aggiornare il blog.


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sabato 14 agosto 2010

Buon ferragosto

Epoché vi augura buone vacanze.
Per quanto riguarda noi, il compagno adulto ad agosto si prende un mesetto di ferie. Ci si rivede poi a settembre.
La casa famiglia ha nella sua natura la continuità. Dunque, a giro, si va in vacanza e chi rimane anima casa. Il 21 poi andremo tutti in campeggio a Capalbio con i ragazzi, anche grazie alla vostra partecipazione alla cena del tre di Luglio.
Credo proprio che qualche aggiornamento dal campeggio sarà possibile. Per ora Carlo si è fatto la prima settimana oriolese e sembra proprio sia andata bene.
Sul fronte della casa nuova di Capranica, i lavori riprenderanno dopo ferragosto. E come già avevamo accennato stiamo aspettando l'ultima parte dell'arredo di casa. stefano ha già portato qualche mobile.
Sicuramente in questi giorni si pensa molto, a come organizzare le cose, come sarà questo nuovo progetto, ad alcune proposte molto interessanti che ci sono state fatte da un municipio romano. Ma forse questo spazio libero di questi giorni più tranquilli ci porta a lavorare con la fantasia sulla nostra organizzazione, per migliorarla sempre più e per renderci sempre più all'altezza di onorare il nostro lavoro.
Ancora buone vacanze e un saluto a tutti quanti.



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lunedì 19 luglio 2010

Verso l'estate

Cominciamo con il dire che dopo la cena del 3 di Luglio, nel giardino della casa famiglia, campeggia una gigantesca piscina.
Di questo ringraziamo tutti quegli amici che sono intervenuti alla cena e che, come ogni anno, ci hanno dato una mano e hanno condiviso una passione comune. Il resto del ricavato andrà a coprire le spese del campeggio estivo. Dovremmo andare a Capalbio quest‘anno, con i ragazzi e i colleghi della comunità. Già fervono i preparativi e si dividono i bungalow che il campeggio metterà a nostra disposizione.
Siamo poi sempre più vicini al trasferimento a Capranica, ma su quest‘argomento ancora non vogliamo dare indiscrezioni. Diciamo solo, appunto, che è imminente.
Ultimamente ci siamo visti tutti quanti a casa di Francesca, gli amici che lavorano nella cooperativa e che durante quest‘anno hanno lavorato e studiato in modo eccezionale. E‘ stato un bel pomeriggio e un modo per salutarci tutti quanti, dal momento che con alcuni ci rivedremo poi a Settembre.
Crediamo che durante l‘estate ci saranno comunque delle belle novità. Nonostante il Comune di Roma non navighi propriamente in acque tranquille, alcuni municipi ci hanno fatto sapere che probabilmente sarebbero interessati al nostro progetto di compagno adulto.... e tant‘è, se ce ne fosse la possibilità non ci sarebbero problemi a scrivere e presentare il progetto.
Ma di questo se ne parlerà tra un pò.
Ripresentiamo i nostri ringraziamenti per questo bel regalo, la piscina intendo, a tutti gli amici e non ci dimentichiamo che la casa famiglia funziona anche così... spesso per aiutare ragazzi che hanno difficoltà a rappresentare, a significare, ciò che manca, che non è subito concretamente presente, bisogna passare appunto per una presenza concreta dei loro desideri. E in questo senso abbiamo tutti partecipato il 3 Luglio a questa logica di aiuto.