mercoledì 21 aprile 2010

Recensioni

Nella recensione che il Dr. Baldini ha scritto sul libro a testa alta, nell'ultimo numero di adolescenza e psicoanalisi, ci sono dei passaggi che ci piace riportare qui. Innanzitutto il riferimento iniziale a Novelletto. Il fondatore della Rivista ricorda come nel campo di aiuto all'adolescente in difficoltà assume oggi un ruolo fondamentale il costituirsi in associazione, come "ponte privato tra l'utente e l'istituzione". Baldini segue citando Gianluigi Moniello, attuale Direttore di AeP. " Proprio l'incontro analitico con l'adolescente può portare naturalmente, in molti casi, a concepire e quindi a teorizzare, al di là della coppia analitica, altri spazi psichici nei quali possa dispiegarsi e mettersi alla prova lo psichismo adolescente. la complessità organizzativa e funzionale di tali luoghi istituzionali esterni alla stanza d'analisi (ospedale diurno, casa famiglia, comunità di tipo familiare, ospedale, comunità terapeutica) sarà direttamente proporzionale alla fragilità delle basi narcisistiche dell'adolescente. Più l'adolescente è sofferente, più è impedito nel suo processo di soggettivazione, più la relazione duale avrà bisogno di allargarsi a più organizzati contesti istituzionali, che dispongono di una manutenzione analitica della loro vita quotidiana." Conclude poi dicendo che questo spazio istituzionale si configura come terzo, come spazio terzo, con funzioni organizzative per lo psichismo dell'adolescente. E qui ci sembra essere inquadrata molto bene una cornice nella quale il nostro gruppo si riconosce, ovvero il concepire la casa famiglia come funzione terapeutica, che cura proprio in quanto si configura come funzione che aiuta lo psichico a ri-organizzarsi. La manutenzione analitica di cui parla Gianluigio Moniello è per noi quel costante lavoro sull'assetto interno dell'operatore, di chi si occupa dell'adolescente, tramite la propria analisi, le supervisioni, le riunioni di gruppo. Ma anche mi verrebbe da dire, tramite la costante attenzione che si rivolge al contesto casa famiglia, ascoltata, nelle innumerevoli vicende che i ragazzi portano in casa, come si ascolterebbe un sogno. In tal senso ci ritroviamo con ciò che viene sottolineato dalla recensione, ovvero lo sforzo del nostro gruppo di lavoro nel ritrovarsi e nell'aderire a parametri tipici del pensiero e della teoria psicoanalitici. La psicoanalisi, come scrive Tito Baldini, in questo senso è come un telaio epistemologico, ai cui fili possono legarsi esperienze di cura come quella della comunità. Interessante, dal nostro punto di vista, anche il passaggio sulla metapsicologia, utilizzata dal gruppo "per dotare di un senso primo sia le cause della sofferenza degli adolescenti seguiti, sia i meccanismi di difesa messi in atto per porre rimedio al dolore psichico altrimenti insopportabile". "Forse l'elemento più importante da cogliere è che nella cooperativa sociale Epoché hanno appreso dalla psicoanalisi che la strada per curare adolescenti in difficoltà passa per un lavoro continuo di rivisitazione analitica e autoanalitica della propria adolescenza, passata e pur sempre attiva". Le storie dei ragazzi, raccontate da Marco Di Francesco sono riportate nella recensione come "piccoli viaggi dai percorsi molto complicati intrapresi da adolescenti in seria difficoltà evolutiva. Gli ostacoli principali sono costituiti dal dolore dell'anima e dalle operazioni compiute per evitarlo, manovre spesso improvvise come una curva a gomito o una frenata a secco". Sarebbe interessante per noi, e in ciò cogliamo l'invito che in un certo senso è presente anche in questa recensione, a rendere più salienti questi racconti, cercando di dare loro uno spessore meno letterario e più riflessivo. Credo che un prossimo nostro lavoro potrebbe proprio basarsi su questa esperienza compiuta grazie a Marco Di Francesco, ma cercando di dare uno spazio maggiore ad un pensiero verticale sul nostro lavoro.Mettendo forse a fuoco quella manutenzione analitica di cui si parlava più sopra. Infine, in questa recensione di una recensione, cogliamo l'occasione per ringraziare la redazione di AeP, per aver avuto tra l'altro quella capacità di apertura che rende il pensiero un orizzonte nel quale incontrarsi.

seminari all'università

Lunedì 10 Maggio, La sapienza, facoltà di psicologia, aula 1. Ore 17,00. La casa famiglia Rosa Luxemburg terrà una lezione agli studenti di psicologia di comunità. La richiesta che parte dalla cattedra di psicologia di comunità tende a rendere possibile una conoscenza e un pensiero critico degli studenti di psicologia rispetto al lavoro in comunità, all'adolescente difficile e al lavoro di gruppo che si svolge in casa famiglia. Sarà interessante parlare con gli studenti cercando di cogliere le loro fantasie e conoscenze rispetto a cosa si intende quando si parla di adolescenza a rischio, adolescenza difficile e adolescenti in difficoltà. Molto interessante sarà pure il confronto sul gruppo e sull'organizzazione della cooperativa. La lezione è rivolta agli studenti della cattedra di psicologia di comunità, ma se volete partecipare basta contattarci.

lunedì 12 aprile 2010

Shooteens

Il tema del concorso è l’adolescenza e gli adolescenti di oggi. Le foto dovranno ritrarre situazioni che rappresentano l’adolescenza secondo diversi punti di vista: la vita quotidiana, la scuola, la famiglia, gli estremi e gli eccessi, l’amore. Le foto dovranno essere inviate in formato digitale ad alta risoluzione. Gli scatti non devono presentare contenuti che incitino all'odio, minatori, pornografici, con immagini di nudo o altri contenuti grafici o con violenza gratuita. Ogni partecipante potrà inviare da 1 a 5 scatti. Dovrà eventualmente indicare titolo e anno di realizzazione della foto. Gli scatti dovranno essere inviati entro, e non oltre, il 20 giugno 2010. Dovranno, inoltre, essere accompagnati dai dati (nome, cognome, data di nascita, domicilio, professione) e dai contatti dei partecipanti. Non è previsto un premio in denaro. Le foto selezionate verranno stampate e inserite all’interno di una mostra che si terrà il 3 luglio 2010 ai Borghi Medievali di Ronciglione in occasione della seconda cena di raccolta fondi a favore della Cooperativa Epochè Onlus, in collaborazione con l’Associazione Culturale Mariangela Virgili e il Comune di Ronciglione. Grazie alla collaborazione dell’Associazione 1728 la cena verrà inserita nei festeggiamenti della Notte Bianca di Ronciglione. Eventuali cambiamenti e novità verranno tempestivamente comunicati. INVIA I TUOI SCATTI A : TOMMASO.ROMANI@ME.COM CATERINA.SCARPINITI@GMAIL.COM NOTA BENE: La cooperativa ricorda ai candidati che un minore si può fotografare solo col consenso del genitore/tutore. Quindi il fotografo che manda la foto al concorso deve firmare la liberatoria in cui dichiara che ha il consenso scritto del genitore e deve mandare anche la dichiarazione scritta del genitore/tutore. La cooperativa non accetterà fotografie di minori che violino l’attuale normativa sulla Privacy.

venerdì 9 aprile 2010

Un pensiero per l'estate

Domani mattina con Stefano, Carlo, Maria e Valeria, andiamo a dare una prima occhiata ad un campeggio a Capalbio. L'intenzione è quella di portare la comunità a fare due settimane di vacanza questa estate. L'estate per noi è fondamentale. E' il momento dello svago, il tempo in cui si fanno i conti dell'anno che è passato, una sorta di capodanno che segna anche una tregua. D'estate chi ha fatto poco sta comunque in vacanza e può lasciarsi andare alla speranza... dell'anno che verrà. L'estate poi è il momento in cui si gioca la concretezza dell'avere a disposizione la vacanza. Per noi è importante che sia bella, che si possa avere tanto a disposizione. Tutte queste cose fanno pensare i ragazzi, li fanno fantasticare su come potrà essere l'estate, il mare, il campeggio, le ragazze! Per questo iniziamo a pensarci già da ora. E' un esercizio. Poi ci sarà l'estate passata, il tempo di farsi i ricordi di ciò che è stato. tutto questo per chi lavora in comunità con adolescenti in difficoltà è a dir poco un tesoro, fondamentale e prezioso. Non si può lavorare sul pensiero, sulla sua formazione, sui legami e le rappresentazioni, senza avere prima l'esperienza di qualcosa di assolutamente concreto. Che poi deve finire, deve passare, giusto il tempo di lasciare uno spazio futuro per poterci pensare. L'alternativa è il vuoto, la mancanza. E il vuoto non si fa pensare mai.